“Cosa hai fatto per tutto questo tempo? “Sono andata a letto presto”

Sono passati sei anni dall’ultimo post e siamo di nuovo qui.

In effetti non ho quasi mai smesso di cercare un nuovo lavoro, ne ho trovato qualcuno che poi è terminato senza rinnovo del contratto, ne ho lasciato qualcun altro, adesso tecnicamente non posso nemmeno dirmi disoccupata perché di fatto ho un contratto colf per un paio d’ore al giorno, che non bastano.

Ho cambiato città, sono tornata a Milano, ho una nuova casa, a maggio esce il mio romanzo, finalmente.

Ma il lavoro fisso è sempre lì che mi guarda con il binocolo e mi fa ciao con la manina.

Siccome cercare un lavoro è diventato sempre più deprimente e mi sono stufata di deprimermi riapro il blog, così quando mi voglio deprimere ci scrivo e deprimo un po’ anche voi.

Vi sembra una buona idea?

A me sì.

Ah, questa volta non ho nemmeno il sussidio. Ma è un’altra storia e la di dovrà raccontare un’altra volta.

Anno nuovo, vecchie abitudini.

Questo è sull’Ufficio Reclami, ma in effetti è adatto anche per il Diario…

Ufficio Reclami

Con qualche variazione sul tema, ché in merito di lavoro, formazione, occupazione, disoccupazione noi precari di professione alla fin fine ne abbiamo sentite e viste quasi di tutti i colori, era difficile trovare qualcosa in grado di stupirci.

E invece.

Allora, succede che negli ultimi diciamo 6 giorni (ponte della befana escluso) sono stata occupata in un corso di formazione selettivo, dove il superamento della selezione finale prevede il premio di un ricco mese di contratto. Bello, ve’? Roba che manco a Masterpiece. A noi gli scrittori che fanno le gare ce spicciano casa.

Però, intendiamoci, è stata una libera scelta, partecipare al corso di formazione selettivo. Maturata in autonomia. Tra l’altro per un lavoro in outbound, che non faccio da anni, perché l’ultima intervista risale al 2008 (vi prego, non chiamate la Matta nei Libri, mi manca solo lei tra i piedi e ho fatto giornata sul serio. Non…

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Diario 2013-2014

No, no, tranquilli, non ho intenzione di riaprire il diario, anche se in questi giorni sono di nuovo disoccupata. Ho cominciato esattamente dal 1 dicembre, magari quando mi viene un po’ di voglia vi racconto pure cos’è successo negli ultimi mesi.

Però, ecco, volevo dirvi che sono molto meno incazzata dello scorso anno. Lo scorso anno non sapevo se grattarmi l’orologio o caricarmi il culo, poi sono arrivati i miei simpatici stalker eliminati dalla mia vista. Oddio. La Matta è venuta pure a cercarmi altrove, ma è stata cassata come meritava. In malo modo.

Invece volevo dirvi che il corvo sta bene, gli ho aperto una pagina. Sta bene anche il mio corso per il patentino di guida turistica, è finito e ho imparato un sacco di cose su Roma che prima non sapevo. Ho anche imparato che i tempi della Provincia sono più o meno biblici. Adesso mi sono iscritta, o almeno, ho pagato l’iscrizione per l’abilitazione come accompagnatrice turistica, che magari non è la stessa cosa ma è già un inizio. Poi la geografia, la legislazione turistica e l’inglese mi serviranno anche per il patentino di guida, se e quando uscirà il bando.

Ho fatto tre colloqui in due settimane. Il primo non è andato ma la stessa agenzia ha passato il mio nominativo a un’altra filiale perché facevano una ricerca per una posizione in linea con il mio curriculum, e per gli ultimi due colloqui mi faranno sapere a gennaio. Quindi mi posso fare pure le vacanze a Milano.  Non è bellissimo’

Poi, non lo sapevate perché non ve l’ho detto, ma per la vertenza abbiamo conciliato, e quindi ho un po’ di soldi via.

E infine, il mio romanzo è stato finalmente editato. Adesso comincerà la parte complicata, trovare un editore.  Non a pagamento, si intende, perché trovarne uno a pagamento è la cosa più facile. Quasi quasi ti cercano loro. Stupisce che ancora non vadano a bussare alle porte degli aspiranti scrittori che si scrivono scrittore/trice nel profilo facebook. Avanti di questo passo probabilmente ci arriveremo.

Però a me di questi pseudo editori interessa poco, se non quel tanto che basta per mettere in guardia chi si aggira tra i meandri dell’editoria.

E quindi la faccenda è più complicata.

Questo è quanto. Non mi lamento. Vado a mostre, faccio cose, vedo gente…

Insomma, disoccupata e non proprio felice ma tranquilla.

Che posso volere di più dalla vita?

(un lavoro… Ma ci stiamo lavorando)

Cose che avevo dimenticato.

E con questo post rebloggato chiudiamo il blog (per il momento, ché la disoccupazione, signora mia, incombe sempre).

Ufficio Reclami

La sensazione meravigliosa che ti danno 20 giorni consecutivi di ‘ho del tempo tutto mio’ in cui puoi mettere tutto quello che ti pare, dal cazzeggio, ai libri, alle vacanze (magari gite fuori porta, non ci allarghiamo, qui siamo sempre poveri) al non fare nulla per tutto il santo giorno,

E il tutto senza quell’ansia terribile con cui ti metti a spulciare gli annunci di lavoro, perché dopo 20 giorni ti aspetta un lavoro nuovo.

E insomma, il prossimo passo si spera che sia il riposo dato dalle ferie. Ma non diciamolo a voce troppo alta.

(pare che la disoccupazione, per il momento, sia finita. Però, appunto, non diciamolo a voce troppo alta)

 

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1 maggio

Mi sembra un buon giorno per rendere il blog di nuovo visibile, anche se resta fermo all’ultimo post.

Non ho ancora trovato un lavoro, ma non vedo perché debba chiudere l’accesso al lavoro di mesi. Poi non è che sia così fondamentale, il mio contributo alla questione disoccupazione. Ma tant’è.

Buon primo maggio.

(sì, festeggio anch’io. Non ho un lavoro, mi tengo almeno la festa)

Ultimo giorno

Non ho trovato un lavoro ma nell’ultima settimana ho meditato seriamente sul senso di questo blog. E in effetti non ha più molto senso.

Era nato come tentativo di mettere ordine nei miei giorni di disoccupazione e doveva essere comunque un blog dove non avevo intenzione di raccontare tutta la parte negativa legata alla disoccupazione. Non ce l’ho fatta.

Non ci sono riuscita quando non lavorare comunque non stava diventando un peso, figuriamoci ora che sto cominciando a deprimermi davanti agli annunci di lavoro e al resto, non ultima la depressione a cui ti porta il constatare che i tuoi ex datori di lavoro sono persino peggiori di come te li eri immaginati nel momento in cui hai fatto vertenza.

Inoltre ho la sensazione che tutta la gente apparentemente interessata al fenomeno della disoccupazione in realtà se ne fotta altamente di quella che è la reale vita dei disoccupati.

O che abbia tanta voglia di interferire con le loro scelte proponendo soluzioni che a lei piacciono tanto perché le sue scelte sono state ottime, e quindi bisogna ripercorrerle senza se e senza ma (l’ultimo commentatore seriale che ha profuso commenti finiti in moderazione perché erano troppi per esempio aveva questa mania).

Quindi questo è l’ultimo post, anche se la disoccupazione non è ancora terminata.

Detto tra noi. Cominciava a diventare faticoso dover sempre dimostrare che tanto a me non mi abbatte niente. Voglio ricominciare a essere incazzata senza dovermi sentire in colpa perché sono giustamente incazzata.

Voi continuate comunque a stare bene. Ah, chiude solo questo. L’Ufficio Reclami, vivaddio, sta bene e lotta insieme a noi.

(da domani privatizzo il blog. Quindi se volete leggerlo affrettatevi)

Giorno 164

E quindi abbiamo il Papa, non abbiamo un governo ma domani si insedia il Parlamento, abbiamo gente che marcia sui tribunali, e via dicendo.

Io non ho ancora un lavoro, continuo a editare, ho finito un’altra sciarpa e studio il paleocristiano.

Per il resto, va come al solito.

State bene quasi tutti.

Giorno 162

Lo stomaco ha smesso di fare bizze. Buona cosa.

Stamattina ho mandato un curriculum, ed erano giorni che non trovavo annunci decenti. Non è successo nulla, ma almeno gli annunci hanno smesso di aver paura del M5S.

Mi chiedono le amiche se sto continuando ad andare al corso per il patentino. La risposta è sì. Oggi siamo arrivati a Costantino. Ma prima di Costantino, dato che è il primo giorno di conclave, ci siamo fatte una cultura sulle procedure per l’elezione del Papa e sulla Città del Vaticano.

Magari è tutta roba che si trova su Wikipedia, ma a me sentirla raccontare a voce fa un effetto migliore.

Sono inceppata nei paragrafi 11-12-13 con l’editing, ma conto di venirne a capo in un paio di giorni.

Per il resto, niente di nuovo sul fronte occidentale. Solo una gran pioggia, grandine a tratti (tipo dieci minuti prima di uscire di casa per andare al corso) e mal di testa da umidità.

Quando cazzo arriva la primavera?

State bene e all’asciutto. Se non siete all’asciutto, asciugatevi appena tornate a casa.