“Cosa hai fatto per tutto questo tempo? “Sono andata a letto presto”

Sono passati sei anni dall’ultimo post e siamo di nuovo qui.

In effetti non ho quasi mai smesso di cercare un nuovo lavoro, ne ho trovato qualcuno che poi è terminato senza rinnovo del contratto, ne ho lasciato qualcun altro, adesso tecnicamente non posso nemmeno dirmi disoccupata perché di fatto ho un contratto colf per un paio d’ore al giorno, che non bastano.

Ho cambiato città, sono tornata a Milano, ho una nuova casa, a maggio esce il mio romanzo, finalmente.

Ma il lavoro fisso è sempre lì che mi guarda con il binocolo e mi fa ciao con la manina.

Siccome cercare un lavoro è diventato sempre più deprimente e mi sono stufata di deprimermi riapro il blog, così quando mi voglio deprimere ci scrivo e deprimo un po’ anche voi.

Vi sembra una buona idea?

A me sì.

Ah, questa volta non ho nemmeno il sussidio. Ma è un’altra storia e la di dovrà raccontare un’altra volta.

Diario 2013-2014

No, no, tranquilli, non ho intenzione di riaprire il diario, anche se in questi giorni sono di nuovo disoccupata. Ho cominciato esattamente dal 1 dicembre, magari quando mi viene un po’ di voglia vi racconto pure cos’è successo negli ultimi mesi.

Però, ecco, volevo dirvi che sono molto meno incazzata dello scorso anno. Lo scorso anno non sapevo se grattarmi l’orologio o caricarmi il culo, poi sono arrivati i miei simpatici stalker eliminati dalla mia vista. Oddio. La Matta è venuta pure a cercarmi altrove, ma è stata cassata come meritava. In malo modo.

Invece volevo dirvi che il corvo sta bene, gli ho aperto una pagina. Sta bene anche il mio corso per il patentino di guida turistica, è finito e ho imparato un sacco di cose su Roma che prima non sapevo. Ho anche imparato che i tempi della Provincia sono più o meno biblici. Adesso mi sono iscritta, o almeno, ho pagato l’iscrizione per l’abilitazione come accompagnatrice turistica, che magari non è la stessa cosa ma è già un inizio. Poi la geografia, la legislazione turistica e l’inglese mi serviranno anche per il patentino di guida, se e quando uscirà il bando.

Ho fatto tre colloqui in due settimane. Il primo non è andato ma la stessa agenzia ha passato il mio nominativo a un’altra filiale perché facevano una ricerca per una posizione in linea con il mio curriculum, e per gli ultimi due colloqui mi faranno sapere a gennaio. Quindi mi posso fare pure le vacanze a Milano.  Non è bellissimo’

Poi, non lo sapevate perché non ve l’ho detto, ma per la vertenza abbiamo conciliato, e quindi ho un po’ di soldi via.

E infine, il mio romanzo è stato finalmente editato. Adesso comincerà la parte complicata, trovare un editore.  Non a pagamento, si intende, perché trovarne uno a pagamento è la cosa più facile. Quasi quasi ti cercano loro. Stupisce che ancora non vadano a bussare alle porte degli aspiranti scrittori che si scrivono scrittore/trice nel profilo facebook. Avanti di questo passo probabilmente ci arriveremo.

Però a me di questi pseudo editori interessa poco, se non quel tanto che basta per mettere in guardia chi si aggira tra i meandri dell’editoria.

E quindi la faccenda è più complicata.

Questo è quanto. Non mi lamento. Vado a mostre, faccio cose, vedo gente…

Insomma, disoccupata e non proprio felice ma tranquilla.

Che posso volere di più dalla vita?

(un lavoro… Ma ci stiamo lavorando)

Ultimo giorno

Non ho trovato un lavoro ma nell’ultima settimana ho meditato seriamente sul senso di questo blog. E in effetti non ha più molto senso.

Era nato come tentativo di mettere ordine nei miei giorni di disoccupazione e doveva essere comunque un blog dove non avevo intenzione di raccontare tutta la parte negativa legata alla disoccupazione. Non ce l’ho fatta.

Non ci sono riuscita quando non lavorare comunque non stava diventando un peso, figuriamoci ora che sto cominciando a deprimermi davanti agli annunci di lavoro e al resto, non ultima la depressione a cui ti porta il constatare che i tuoi ex datori di lavoro sono persino peggiori di come te li eri immaginati nel momento in cui hai fatto vertenza.

Inoltre ho la sensazione che tutta la gente apparentemente interessata al fenomeno della disoccupazione in realtà se ne fotta altamente di quella che è la reale vita dei disoccupati.

O che abbia tanta voglia di interferire con le loro scelte proponendo soluzioni che a lei piacciono tanto perché le sue scelte sono state ottime, e quindi bisogna ripercorrerle senza se e senza ma (l’ultimo commentatore seriale che ha profuso commenti finiti in moderazione perché erano troppi per esempio aveva questa mania).

Quindi questo è l’ultimo post, anche se la disoccupazione non è ancora terminata.

Detto tra noi. Cominciava a diventare faticoso dover sempre dimostrare che tanto a me non mi abbatte niente. Voglio ricominciare a essere incazzata senza dovermi sentire in colpa perché sono giustamente incazzata.

Voi continuate comunque a stare bene. Ah, chiude solo questo. L’Ufficio Reclami, vivaddio, sta bene e lotta insieme a noi.

(da domani privatizzo il blog. Quindi se volete leggerlo affrettatevi)

Giorno 164

E quindi abbiamo il Papa, non abbiamo un governo ma domani si insedia il Parlamento, abbiamo gente che marcia sui tribunali, e via dicendo.

Io non ho ancora un lavoro, continuo a editare, ho finito un’altra sciarpa e studio il paleocristiano.

Per il resto, va come al solito.

State bene quasi tutti.

Giorno 162

Lo stomaco ha smesso di fare bizze. Buona cosa.

Stamattina ho mandato un curriculum, ed erano giorni che non trovavo annunci decenti. Non è successo nulla, ma almeno gli annunci hanno smesso di aver paura del M5S.

Mi chiedono le amiche se sto continuando ad andare al corso per il patentino. La risposta è sì. Oggi siamo arrivati a Costantino. Ma prima di Costantino, dato che è il primo giorno di conclave, ci siamo fatte una cultura sulle procedure per l’elezione del Papa e sulla Città del Vaticano.

Magari è tutta roba che si trova su Wikipedia, ma a me sentirla raccontare a voce fa un effetto migliore.

Sono inceppata nei paragrafi 11-12-13 con l’editing, ma conto di venirne a capo in un paio di giorni.

Per il resto, niente di nuovo sul fronte occidentale. Solo una gran pioggia, grandine a tratti (tipo dieci minuti prima di uscire di casa per andare al corso) e mal di testa da umidità.

Quando cazzo arriva la primavera?

State bene e all’asciutto. Se non siete all’asciutto, asciugatevi appena tornate a casa.

Giorno 157

Giornata di decompressione. Un annuncio, un curriculum mandato, nuovi paragrafi da editare, una sciarpa finita. Questa:

2013-03-07 16.09.54

Il difficile sarà levarla al ladro internazionale di sciarpe.

State bene.

Giorno 156

Si era presentata come un’altra di quelle giornate uggiose, pure un po’ ventose, di quelle senza annunci.

Poi ha telefonato l’ex collega per raccontarmi lo sviluppo della grande contrattazione promessa  dall’azienda a chi non è stato così cattivo da fare vertenza.

In cambio di una conciliazione in cui si impegnano a non chiedere nulla del pregresso (adeguamento al terzo livello), l’azienda li riassume per tre mesi. Fino a giugno. A 4 ore al giorno.  Certo, stavolta con il terzo livello come doveva essere già dall’inizio perché  sono assunti dall’azienda e non più interinali. Ma il pregresso, che può essere richiesto entro 5 anni dal licenziamento o dalla fine del contratto ove ce ne sia diritto, con la conciliazione se lo sognano.

L’ex collega ha rifiutato sdegnato. Lui era assunto a 6 ore al giorno. Con tutto il terzo livello prende di meno rispetto a prima. Poi si gioca il diritto alla disoccupazione. Soprattutto non ha chiesto nulla, lui. Era stata l’azienda a farsi viva con una proposta di un tipo ed è uscita con un ricatto travestito da elemosina.

L’ex collega ha una dignità. Sarà per questo che con lui faccio l’aperitivo ogni tanto e con altra gente no. Ma questa è una considerazione così. Perché c’è gente che ha accettato.

Ora, intendiamoci. Il periodo è di merda. Lo vediamo tutti. Forse sarebbe venuto qualche scrupolo pure a me se non avessi fatto vertenza (ma è vero, io ho fatto vertenza, con tutti i dubbi della terra, e ne sono comunque contenta, dopo gli ultimi sviluppi). Però capisco che ci sia gente che si sente con l’acqua alla gola. Magari con qualche anno in più dei miei, che non sa quando sarà richiamata per un altro lavoro. Soprattutto se.

E capisco che a stare a casa ci si deprime. E non poco. E pure se non ci si deprime comunque ci sono le spese da considerare. Lo stipendio, il TFR, la tredicesima, la malattia e le ferie pagate, lo straordinario che puoi fare ogni tanto. Sono soldi sicuri.

Non riesci a nutrirti sempre di amor proprio, il panettiere ogni tanto preferisce i contanti.

Comunque è una porcata. Dopo aver parlato con l’ex collega ho sentito il sindacalista. Il mio sindacato non ha firmato la contrattazione. Però la firma la UIL. Anzi, la UIL l’ha proposta. Per i dipendenti dell’azienda che sono rimasti a casa a gennaio. In realtà questo contratto di tre mesi, il contentino, era per loro. Ci hanno infilato anche quelli che non hanno fatto vertenza dei nostri. Così, non si sa come gli è venuto.

O meglio si sa. È un gioco perverso che prevede l’esercizio di un potere micragnoso sulla pelle della gente che ha bisogno di campare e di lavorare.

Ecco, dopo questa robaccia tutta l’indignazione nei confronti del M5S è un po’ calata. Risale appena li sento parlare, ma davvero la vita va avanti, meglio, resta impantanata nelle sabbie mobili sia che loro decidano di piantarla di giocare all’opposizione a oltranza sia che continuino.

Dopo un po’ ti rompi pure i coglioni di sentire gente che non ha una pallida idea di come provare almeno a risolvere i problemi veri del Paese. La gente che continua a ripetere che finalmente le cose cambiano, saranno migliori, e tutte le baggianate che riuscite  a ricordarvi della fuffa sentita in questi giorni.

Oh, io vado a dormire pure se è presto. Sono stanca, ho preso un sacco di pioggia. E di vento.

Voi state bene. E occhio all’amor proprio, che non cresce mica sugli alberi.

Giorno 155

Sono tornata al corso.  E finalmente siamo arrivati al paleocristiano. Che è un po’ la morte mia. In senso buono.

Quindi si comincia con la roba che conosco, non mi sentirò più un’ignorante enciclopedica.

Per il resto, si continua a editare e a rispondere a deficienti che non hanno capito molto bene cosa sia ESATTAMENTE l’antifascismo.  Sì, lo so, dovrei smetterla e prendere direttamente il lanciafiamme. Però mi parte l’embolo, mi parte…

Vabbé, io vado a dormire che son stanca. Non so di cosa ma sono stanca.

Vi lascio in compagnia del corvo con la sua nuova sciarpa. In realtà non è sua ma sarà difficile convincerlo a lasciarla al legittimo proprietario:

2013-03-03 14.30.00

State bene e mandate a cagare i fascisti e gli ignoranti.